výhľad na mesto tromso

Tromso in un weekend lungo o alla caccia dell’aurora boreale

Dopo la nostra vacanza estiva nella zona dei fiordi, speravamo entrambi in un ritorno in Norvegia. Magari nel periodo nel quale si puó osservare l’aurora boreale. Piano piano ho iniziato a raccogliere le informazioni e ad organizzare un nuovo viaggio. Ho preso alcuni consigli da altri viaggiatori che dicevano che il periodo ideale per vedere le luci danzanti va da ottobre a fine marzo e bisogna prenotare il soggiorno di almeno 4 notti per aumentare la possibilità di vederle. E si parte per Tromso!

Ad ottobre era tutto programmato. Non vedevammo l’ora di tornare in Norvegia perché ci siamo follemente innamorati di questo paese. Speravo di riuscire a vedere due cose: l’aurora boreale e le balene.

Data di partenza: 29 novembre. Giá all’aeroporto di Roma ricevo un’email con una brutta notizia, con la quale mi avvisavano che l’osservazione delle balene era stata cancellata a causa dell’allerta meteo. Inizio ad avere un sospetto che stavolta le previsioni non sbagliano.

Il viaggio oltre al circolo polare richiede tempo, anche perché dobbiamo cambiare il volo ad Oslo.

La sera atterriamo a Tromso, circa 350 km dal Circolo polare. Usciti dall’albergo ci troviamo a fronteggiare la prima bufera di neve (non si vedeva nulla). La città ci sorprende con la vita notturna davvero ricca. I bar sono pieni di persone, i ristoranti chiudono dopo la mezzanotte. Tromso offre davvero di piú di una qualsiasi città di circa 80 000 abitanti.

 

Notte polare

La mattina ci riserva un’altra sorpresa. Guardo fuori ed è ancora notte. Tutte le luci, comprese le luci natalizie ad altezza della nostra finestra, sono accesse. È presto, penso dentro di me. Ma guardo l’orologio e non ci credo. Sono le 9:10! Cosí la prima volta affrontiamo la notte polare. Questo fenomeno si verifica nei posti oltre al Circolo Polare e a Tromso dura 55 giorni. Il Sole non sorge sopra l’orizzonte neanche di giorno e quindi anche nelle ore centrali rimane un certo tipo di crepuscolo. Siamo sempre tentati a controllare l’orologio per quanto strano ci sembra. Anche quando usciamo dal ristorante dopo aver pranzato ritroviamo la città di nuovo con le sue luci tutte accese.

Tromso da vedere

Il primo giorno iniziamo con la passeggiata sulla via principale Storgata e cerchiamo i posti da visitare. Facciamo fatica, perché anche oggi nevica tantissimo. Per fortuna il nostro albergo (Thon Polar) si trova nella zona centrallissima e quindi a qualsiasi ora possiamo rientrare a scaldarci bevendo una cioccolata calda.

Salmone con gamberetti, verdure e pure di carote
Il mio pranzo tipo.

La mattina entriamo nel Museo polare (Polarmuseet) con la storia del territorio, delle esplorazioni polari e della vita dei pescatori e dei cacciatori di trichechi, volpi artiche e orsi polari. Nelle vicinanze si può vedere la parte piú antica della città – Skansen. Sulla piazza principale siamo entrati in una cattedrale protestante e anche in una chiesetta cattolica. Di pomeriggio abbiamo partecipato ad una seduta di allenamento delle foche nel complesso Polaria.

foche, polaria, tromso
I giochi delle foche

Tempesta o no, dobbiamo ancora attraversare il ponte ad arco Tromso Bridge di circa 1 km che collega la terraferma e l’isola, Tromsøya. La destinazione finale è la Cattedrale Artica, Ishavskatedralen, composta da 11 lastre di calcestruzzo che è stata paragonata all’Opera House di Sydney. A dire la veritá, gli interni ci hanno un po’ deluso forse perché siamo abituati alle chiese molto decorate che abbiamo in Italia. Invece siamo rimasti attratti da mosaico di vetro monumentale, organo con 2 940 tubi e lampadari di cristallo.

Le guide turistiche suggeriscono anche la funivia che porta sul Monte Storsteinen da dove si può ammirare un bellissimo panorama. Ma nostro malgrado non siamo potuti salire perché la funivia era fuori servizio a causa del forte vento. Di questo siamo stati avvisati in centro informazioni turistiche Visit Tromso. Qua a Tromso con i turisti ci sanno proprio fare. Tutti parlano benissimo l’inglese e sono pronti ad offrirvi le attività anche nel tempo brutto cosí non ve ne andate delusi.

cattedrale artica, tromso
Cattedrale artica con la stazione di funivia in alto

Tromso da vivere

Di fronte all’ufficio informazioni si trova Magic Ice. Apriamo la porta e riceviamo il benvenuto da un ragazzo con grande sorriso. Abbiamo capito subito che era italiano. Ci ha vestiti in un poncho imbottito e accompagnati in un locale con una temperatura interna di -5 gradi. Qui tutto è fatto di ghiaccio: tavoli, panchine, bicchieri. L’illuminazione particolare rende l’atmosfera ancora piú magica. Il ragazzo ci versa un liquore tipico norvegese di colore rosa che è davvero molto buono.

In ogni luogo che visitiamo ci piace assaporare le specialità tipiche locali. A Tromso non poteva mancare la vista del bar Ølhallen – il bar piú antico della città. Qui si possono degustare le migliori birre prodotte dalla Mack, il birrificio più a nord del mondo. La scelta è vasta. Che cosa scegliere tra 72 birre alla spina? Per fortuna si può ordinare il menu degustazione con 5 diverse tipologie di birra, quindi anche uno che non va pazzo per la birra tra queste proposte trova la sua.

La ciliegina sulla torta ci aspettava alla fine. Invece di osservare le balene ci hanno consigliato un’attività sostitutiva – la visita del campo di Sami a circa 30 minuti di pullman da Tromso. I Sami sono una popolazione indigena che vive sul territorio norvegese, svedese, finlandese e russo. Un tempo erano principalmente allevatori di renne e si dedicavano alla pesca. In Norvegia secondo la legge solo i Sami possono possedere le renne.

Appena arrivati al campo, ci hanno coinvolti in una delle loro attività giornaliere. Dopo aver preso dei secchi pieni di mancime abbiamo dato da mangiare alle renne (che erano circa 200). Qui abbiamo vissuto il freddo che un visitatore si aspetta a queste latitudini. Tromso si trova vicino al mare e grazie alla Corrente del Golfo gode di un clima mite (la temperatura minima nei giorni del nostro soggiorno era di meno 2 gradi). Qua è tutt’altra storia. Temperatura sotto i meno 8 gradi con bufere di neve accompagnate dal vento gelido del nord. Questo sí che è il clima polare!  La nostra fortuna è stata la tenda Sami – lavvu.

Qui dopo il pranzo ci aspettava la nostra guida Sami, la quale ci ha intrattenuti spiegandoci le loro tradizioni e raccontandoci il loro modo di vivere. Veramente un’esperienza unica!

Tromso per finire

L’aurora boreale? Purtroppo non siamo riusciti a vederla. Stavolta le previsioni meteo non hanno sbagliato. Durante tutto il nostro soggiorno il cielo era coperto e nevicava. L’unica sera che il cielo si è liberato dalle nuvole e la gente del posto ci ha detto che forse la riuscivamo a vedere, abbiamo fatto una bella passeggiata di circa 10 km e se non prendo in considerazioni le nuvole gialle e rosse sopra il lago Prestvannet non abbiamo visto niente! Volete un consiglio? Postecipate la visita a febbraio o marzo.

Ma per noi anche senza aver visto l’aurora boreale e le balene Tromso è stata veramente un’avventura! Io ho ancora un sogno nel cassetto che è legato alla Norvegia salutiamoci cosí Vi ses, Norge!

About the author: Gabriela Gurová