slovenský raj stromy

Paradiso slovacco

Penso che il 2020 sarà un anno difficile da dimenticare. La pandemia del coronavirus ci ha levato tanto (io ho sofferto in particolar modo la mancanza della libertà di muoversi dato i 1 300 km di distanza tra me e mio marito), ma dall’altro lato ci ha insegnato tante cose utili come per esempio risparmiare, lavorare da casa, interessarsi dell’ambiente. E anche apprezzare le cose che prima davamo per scontate. E a noi viaggiatori riscoprire posti nei dintorni che prima ci sembravano troppo vicini da visitare.

Per le vacanze estive (che quest’ anno per me durano 4 giorni) bisognava inventare un itinerario interessante, non troppo lontano da casa ma abbastanza lontano dalle altre persone. I giorni a disposizione sono pochi, la voglia di girare tanta e le previsioni del tempo non ottime. Che cosa facciamo? Dove andiamo? Domenica sera mi viene un’idea veloce – Paradiso slovacco!

Giorno 1: Paradiso slovacco: Percorso Suchá Belá

Lunedi mattina presto si parte. Direzione Parco nazionale del Paradiso slovacco. Il tempo è buono quindi scegliamo il percorso Suchá Belá di media difficoltà e durata, indicato per un etá oltre 15 anni. Si tratta di canyon, il più visitato e il più romantico in tutto il Paradiso slovacco.

Dopo aver pagato €1,50 a persona all’ingresso di Podlesok inizia il nostro cammino. Neanche dopo 5 minuti si apre di fronte a noi un canyon fatto di solo verde. Continuiamo a camminare nel corso di un piccolo fiume tra acqua e roccia ed è qui che riesco ad apprezzare le mie scarpe da trekking che si rivelano la miglior spesa estiva?. Con il tempo aumentano gli ostacoli. Bisogna attraversare le scale in ferro e in legno. La parte più bella è la cascata più alta del nostro tragitto – Misové vodopády, di oltre 29 metri. Qui bisogna salire per la scala in  ferro e passare prima per verticale e poi per orizzontale. Una giusta dose di adrenalina che non può mancare!

Nel percorso incontriamo anche un’altra cascata, Okienkový vodopád (cascata a finestrella, vedi la foto per la spiegazione del nome). E prima di arrivare alla fine del nostro tragitto a quota 959 metri siamo chiamati ancora a districarsi tra ferrate e scalinate in legno. Arrivati sul bivio siamo troppo pigri per continuare a Kláštorisko per vedere le rovine del monastero certosino (che dista circa 40 minuti di cammino) ma anche troppo incoscienti di non prendere le mountain bike e scendere a Podlesok (il nostro punto di partenza e di arrivo) in 30 minuti invece di una camminata di circa 90?.

Giorno 2: Bardejov

Ci svegliamo la mattina e fuori sembra che va a piovere. Non ci rimane altro che inventarsi un itinerario alternativo alla camminata sulle rocce. Le città vicine le abbiamo già visitate, quindi stavolta decidiamo per un viaggio un po’ più lungo verso la città Bardejov che fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Ha circa 30 000 abitanti e una piazza davvero bellissima! Si chiama Radničné námestie che nel passato serviva come luogo di mercato. È circondata da 46 case in stile gotico e rinascimentale che hanno tetti quasi identici! Nel mezzo si trova uno degli edifici più importanti, ovvero il municipio (oggi museo).

Bardejov – piazza Radničné námestie con le sue case tipiche.

Di sicuro vale la pena visitare la Basilica di Sant’Egidio completata nel quindicesimo secolo con gli altari e arcate gotiche. Di fronte si trovano due campane originali e al suo interno una scalinata che porta in cima alla torre (anche se le scale a chiocciola sono ripide e non tanto comode) per avere una vista mozzafiato!

Io non ho resistito a soffermarmi vicino alla statua del boia in bronzo di quasi 2 metri. Bardejov in passato era una delle poche città che ottennero lo status per le esecuzioni capitali. E quindi perché non provare almeno a farci una foto?

Un esperienza unica:-)

Prima di andare via ci soffermiamo veloce a vedere le mura cittadine del 14 e 15esimo secolo che sono tra i più elaborati e meglio conservati della Slovacchia.

Prima di tornare in albergo riprendiamo la macchina che ci porta ad un paesino a circa 9 km da Bardejov che si chiama Hervartov. Qua si trova la chiesa di San Francesco di Assisi, ovvero la chiesa in legno più antica (è stata costruita alla fine del 15esimo secolo) ed è la migliore conservata in Slovacchia. Dal 2008 fa parte dell’UNESCO. L’interno è decorato dai disegni datati dal 1655 al 1805. Alcune parti dell’altare sono ancora originali. Fuori si trovano delle piccole casette colorate.

Giorno 3: Paradiso slovacco Percorso Letanovský Mlyn – Tomášovský výhľad

Questa mattina il tempo non è un granché, ma abbiamo un ultimo giorno nel Paradiso slovacco e quindi proviamo a sfruttarlo al meglio. Decidiamo per un percorso abbastanza corto (di circa 3 ore) e iniziamo a Letanovský Mlyn (stavo cercando il mulino perché la parola mlyn in slovacco significa mulino, ma non l’ho trovato). Doveva essere una passeggiata tranquilla e invece dopo pochi minuti iniziamo con rocce scivolose cordate e griglie di ferro sopra il fiume Hornád! Solo dopo abbiamo capito che stavamo percorrendo la prima tratta   del percorso Prielom Hornádu che molti indicano come la più bella. Il percorso continua tranquillamente tra il bellissimo bosco del parco nazionale fino ad arrivare ad una salita davvero ripida quasi al ripiano della roccia Tomášovský výhľad dove si puó godere di un panorama pazzesco anche se arrivare al bordo della roccia non è per tutti. E cosi dopo aver ripreso fiato ci siamo incamminati verso la macchina stovolta peró in discesa e per una strada molto confortevole.

La sera con la scusa di un aperitivo cerchiamo ancora un bel posto da visitare e cosi ci rechiamo a Spišská Sobota un paesino con casette medievali che sembrano di esser uscite da una favola.

Giorno 4: castello di Betliar e grotta Domnica

Il quarto giorno si rientra a casa. Per strada ci fermiamo a visitare i giardini del castello di Betliar ma con una temperatura di quasi 35 gradi neanche le piante particolari provenienti da tutto il mondo e i cervi ci riescono a convincere di rimanere 🙂

La seconda fermata si trova vicino alla città di Rožňava e si chiama grotta Domica. Ha due particolarità: una parte si trova in territorio slovacco e una in territorio ungerese e ha un piccolo fiume dove con il livello di acqua necessario si puó visitare una parte in una barca di metallo. Purtroppo da circa due anni manca e quindi niente barca. In grotta non si possono fare delle foto, ma vi assicuro che è una delle grotte più belle che ho mai visto (e sono slovacca quindi di grotte ne ho viste:-) Ha delle pareti arancioni, rosse e bianche che sembrano opere d’arte! E poi vi fanno provare come si sente una persona che va a scoprire la grotta al buio totale. Se sarete in zona, non potete non visitarla!

About the author: Gabriela Gurová